Chiropratica: cos'è

Etimologicamente, la parola CHIROPRATICA viene dal greco : cheir (mano) e praxis (pratica). Questo è il nome dato a questa disciplina quando fù creata da Daniel D. Palmer nel 1895.
Non è facile definire in poche parole qualcosa di grande portata come la chiropratica.
Mi limiterò a fornire, qui sotto, le definizioni più communi adottate da alcune organizzazioni internazionali che regolano la chiropratica.
Definizione dell’ Unione Chiropratici Europei : La chiropratica e una professione sanitaria …che focalizza la sua attenzione sulla relazione tra struttura (principalmente la spina dorsale) e funzione (principalmente a traverso il sistema nervoso) in riguardo alla salute, alla postura e alla performanza.
Definizione della Federazione Mondiale di Chiropratica (organizzazione che ragruppa attualmente 89 associazioni nazionali ; dal 1997, è affiliata all’ Organizzazione Mondiale della Sanità) : professione sanitaria independente che si interessa alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione dei disturbi dell’apparato musculoscheletrico, e dei loro effetti sul funzionamento del sistema nervoso e sullo stato di salute generale dell’individuo. L’enfasi è messa sui trattamenti manuali includendo gli aggiustamenti vertebrali e altre tecniche manipolative dei tessuti molli.
Nella terminologia chiropratica, questi disturbi dell’ apparato musculoscheletrico sono chiamati SUBLUSSAZIONI . La sublussazione vertebrale è una disfunzione biomeccanica articolare tra 2 vertebre contigue, che risulta in una limitazione di movimento in uno o più piani e in una alterazione della trasmissione nervosa a questo livello con consequenze locali o più distanti.
A volte, viene più rapidamente riferita ad un « blocco ». Spesso, anche a « spostamento » mà questa terminologia è veramente impropria, in quanto le vertebre non si spostano trane in casi molto gravi di fratture, malformazioni o lussazioni vere proprie.
Le consequenze di una sublussazione possono essere di tipo motorio (debolezza muscolare, limitazione di movimento, etc…), di tipo sensitiva (alterazioni della sensibilità, percezione del dolore, etc…), di tipo vasomotorio tramite il sistema neurovegetativo ( vasocostrizione, vasodilatazione, aritmie, disturbi digestivi e intestinali, etc...), o di tipo misto con una combinazione di diversi fattori come nei casi di squilibrio e/o vertigini.
Generalmente, più a lungo si lasciano non trattate le sublussazioni, più le consequenze saranno importante e diversificate. Per questo motivo, è molto importante farsi controllare regolarmente da un chiropratico, nello stesso modo che dal medico o dal dentista.
Le cause delle sublussazioni vertebrali sono purtroppo infinite. Possono essere di natura fisica o meccanica come nel caso di cadute, incidenti stradali, traumi vari come quelli subiti durante le attività sportive (distorsioni, strappi, stiramenti, contratture) o nella vita quotidiana (scivollamento sul ghiaccio, sulla neve o tutta superficia scivolosa), fratture, movimenti ripetitivi come il lavoro alla scrivania o alla catena di montaggio, sforzi troppo importanti per il livello di forma individuale o eseguiti male o in posizioni scorrette, sedentarietà, mancanza di attività fisica, etc…
Possono essere di natura chimica con l’alimentazione sbagliata, il fumo, l’alcool, l’uso o l’abuso di medicinali, le droghe o sostanze additive, le tossine, la polluzione, etc…
Infine, possono essere di natura emotiva o psichologica per colpa dello stress, dei conflitti personali, affettivi o familiari, paure, ansia, attitudini mentali negativi, etc…
Il sonno è necessario al sistema nervoso per rigenerarsi e la mancanza dell’adeguato sonno può contribuire all’insorgere e alla persistenza delle sublussazioni.
Nel gergo chiropratico, la correzione della sublussazione si chiama un AGGIUSTAMENTO. Si tratta della manovra con la quale il chiropratico riduce e corregge la disfunzione biomeccanica e neurologica che l’esame chiropratico ha evidenziato. Anche se può sembrare simile alla mobilizzazione o alla manipolazione per un profano nella materia, si differenzia da essi in diversi punti.
La mobilizzazione articolare è una manovra che induce un movimento passivo dell’articolazione compreso nei limiti fisiologici di questa articolazione.
La manipolazione è una manovra più decisa della mobilizzazione che porta l’articolazione al di là dei suoi limiti fisiologici ma entro i suoi limiti anatomici nello spazio parafisiologico. Questo  provoca una cavitazione, più communamente chiamata « scrocchio », e si usano delle leve lunghe come braccia e gambe per provocarla. L’intento è di sbloccare il tratto vertebrale dove ci sono dolori localmente.
L’aggiustamento chiropratico usa delle leve corte sulle diversi parti anatomiche delle vertebre come i processi spinosi, transversi, mamillari o laminari per ripristinare il movimento normale di quell’articolazione e rimuovere l’interferenza nervosa associata. E un movimento veloce, molto preciso, non doloroso e di poca amplitudine. Generalmente, è associato con una cavitazione ma alcune tecniche chiropratiche hanno impostazioni diversi e non si avverte lo « scrocchio ».
Non necessariamente, è applicato nella zona dolorosa in quanto non sempre il paziente risente dolori a quel livello ; è più importante agire sulla zona di interferenza nervosa primaria piutosto che su zone di compensazione.
Gli effetti di un aggiustamento sono multipli :
  • Riduzione del dolore grazie all’aumento delle informazioni propriocettive indotte nei numerosi recettori meccanici che si trovano nei muscoli, tendini, legamenti, articolazioni. (fenomeno di cancello descritto da Melzack-Wall)
  • Rilassamento della muscolatura paravertebrale sempre per effetto dei medesimi meccanorecettori. (studi di Wyke)
  • Aumento del movimento articolare per scioglimento delle adherenze che si sono potute formare con la cronicizzazione dei blocchi articolari.
  • La separazione momentanea delle superficie articolari può essere sufficiente a liberare tessuti intrappolati nell’articolazione e ridurre il dolore e spasmo muscolare emanenti da questi tessuti. (studi di Giles)
  • Riduzione dello ristringimento del passaggio dei nervi nel foramen intervertebrale. Questo foramen intervertebrale è la zona di uscita dei nervi spinali tra 2 vertebre contigue ; esso pùo diminuire di dimensioni in seguito a sublussazioni, artrosi, protrusioni e/o ernie del disco, stasi venose e provocare irritazioni e/o compressioni nervosi ; le quale sono responsabili di dolori, debolezze muscolari ma anche fino alle diminuzioni e/o perdite dei riflessi osteotendinei, fibrillazioni, fascicolazioni e atrofie muscolari.
  • Restauro dell'equilibrio del sistema neurovegetativo o autonomo ( bilanciamento tra simpatico e parasimpatico) : le connessioni nervosi con il sistema nervoso simpatico (tramite i white and gray rami comunicante) nelle regione dorsale e lombare) e con il sistema nervoso parasimpatico nelle regione craniale e sacrale servono a trasmettere gli impulsi nervosi necessari per regolare l’attività di questi 2 sistemi. Essi lavorano involontariamente, spesso in modo opposto, per l’equilibrio e la coordinazione delle loro funzioni. Alcuni esempi : controllo della pupilla e dell’accomodazione oculare, del diametro dei vasi sanguigni, della sudorazione, del ritmo e dell’intensità cardiache, del diametro e della secrezione dei bronchi per favorire la respirazione, della peristalsi (movimento intestinale necessario all’eliminazione delle feci) e della produzione dei succhi digestivi, del metabolismo glicogenico, delle secrezioni ghiandolari, biliari e soprarenali, dei sfincteri (anali, vescicali), dell’erezione e dell’ejaculazione per l’uomo e delle secrezioni per la donna.
  • Diversi ricerche hanno dimostrato l’effetto positivo immediato dell’aggiustamento su : stimolazione ipsilaterale cerebellare e corticale contralaterale tramite attivazioni afferenti spino-cerebello-talamico-corticali, circolazione sanguinea, temperatura cutanea, ossigenazione e pressione del sangue, controllo del diametro pupillare, dimensioni della zona cieca fisiologica, secrezione di melatonina, beta endorfine, sostanza P.